Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

La squadra mobile di Napoli, grazie alle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della procura partenopea (dai pm Maurizio De Marco, Lucio Giugliano e Giuliano Caputo) hanno sventato un omicidio premeditato ai danni di un uomo "condannato a morte" perché sospettato di intrattenere una relazione con la moglie di un affiliato detenuto.
In tutto mercoledì sono state sottoposte a fermo 5 persone, tra queste Antonio Abbinante, considerato boss dell'omonimo clan camorristico attivo a Scampia, nell'area nord di Napoli, e il figlio Raffaele, nei confronti dei quali il gip ha emesso misure cautelari.
Inoltre quattro degli indagati rispondono di partecipazione ad associazione mafiosa e tutti per il delitto di tentato omicidio. L'affiliato accusato di intrattenere la relazione extraconiugale con la moglie di un sodale del clan detenuto sarebbe stato condannato a morte perché avrebbe minato quegli accordi non scritti di equilibri interni al clan. L'uomo aveva anche ricevuto una chiamata per incontro nelle campagne di Marano, in provincia di Napoli, dove era già stata scavata la fossa.

Foto © Imagoeconomica

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos