Con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, questa mattina, sono state arrestate a Pozzuoli e Giugliano due persone. Si tratta di D.S.R., 35 anni, ed S.L., 39 anni, già detenuto. Ad un altro soggetto, D.S.V.E., 28 anni, è stata notificata la misura del divieto di dimora in Campania.
La misura di custodia cautelare in carcere che è stata emessa dal gip di Napoli nei confronti di tre persone che le indagini dei carabinieri hanno dimostrato essere vicini al clan Longobardi-Beneduce, egemone in area flegrea. Le indagini sono partite da un controllo per la repressione di reati ambientali in un cantiere nautico di Licola di Pozzuoli. E' emerso come il titolare del cantiere, a dicembre 2020, a ridosso delle festività natalizie, avesse ricevuto una richiesta estorsiva di 2000 euro da destinare alle famiglie dei detenuti, a fronte della quale, per intimidazioni ricevute, aveva versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la 'protezione' del sodalizio criminale. A chiedere il 'pizzo'e fare pressioni gli indagati, recandosi presso il rimessaggio o, talvolta, dando appuntamenti in altre zone di Licola, come per rimarcare l'area di influenza del gruppo.
Camorra: 'pizzo' a cantiere nautico, arresti nel Napoletano
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