Il pm della Dda di Napoli Luigi Landolfi ha chiesto 10 anni di carcere per l'ex vicesindaco di Caserta Pasquale Corvino e per Pasquale Carbone, ex sindaco di San Marcellino (Caserta). I due sono imputati per voto di scambio con l'aggravante mafiosa. L'inchiesta è sulle elezioni regionali del 2015 in Campania. Il pm antimafia ha chiesto pene pesanti anche per altrI nove imputati: 24 anni per Agostino Capone, fratello di Giovanni, ritenuto elemento di spicco del clan Belforte di Marcianise, e 12 anni per la moglie Mariagrazia Semonella, titolare della Clean Service, società che secondo la Dda si occupò delle affissioni elettorali nel 2015 per conto dei Belforte. Il processo è nato da un'indagine della Dda di Napoli che il 5 febbraio del 2019 porto' a 19 arresti, da parte dei carabinieri della Compagnia di Caserta, per voto di scambio politico-mafioso, associazione mafiosa, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due imputati erano candidati nel partito 'Nuovo Centrodestra - Campania Libera' e avrebbe acquistato pacchetti di voti pagando gli esponenti dei Belforte. Carbone, secondo quanto ricostruito dall'accusa, avrebbe versato all'esponente del clan Antonio Merola, 7.000 euro per 100 voti, ottenendo alla fine solo 87 voti. Corvino avrebbe promesso ad Agostino Capone la somma di 3.000 euro oltre a buoni spesa e carburante.
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Camorra: voto scambio, chiesti 10 anni per ex sindaco casertano
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