Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

I Carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito questa mattina, nelle carceri di Caltanissetta e Rossano, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di Corrado De Luca, 53 anni, e di Salvatore Verde, 52 anni, entrambi già detenuti per altra causa, ritenuti responsabili in concorso di omicidio premeditato di Nicola Cioffo, ucciso a Villa Literno (Caserta) il 3 febbraio 1990 a 26 anni. Ai due è contestata l'aggravante di aver agito con lo scopo di agevolare il clan dei Casalesi. Le indagini, attraverso il riscontro di molteplici dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, hanno permesso di individuare in De Luca, Verde e Luigi Venosa (morto il 7 agosto 2018) gli esecutori materiali dell'omicidio e di accertarne la dinamica: Nicola Cioffo, detto "Torroncino", venne prima condotto nell'abitazione di Venosa, ai tempi capo dell'omonimo gruppo criminale, e lì fu oggetto di un violento pestaggio, al termine del quale fu ferito da diversi colpi di arma da fuoco. I killer, per disfarsi del corpo, lo caricarono a bordo di un'auto trasportandolo nelle campagne di Villa Literno, in località Ciannitiello dove lo diedero alle fiamme da vivo uccidendolo con altri colpi d'arma da fuoco. L'omicidio, secondo quanto ricostruito, è da collegare all'appartenenza di Cioffo alla fazione dei 'bardelliniani' ed è quindi da inquadrare nella faida avvenuta tra gli anni '80 e '90 tra due fazioni dei Casalesi, i bardelliniani e quella degli Schiavone. In particolare questi ultimi, come documentato già dai numerosi provvedimenti giudiziari che hanno ricostruito gli assetti dell'organizzazione criminale, a ridosso degli anni '90 avevano stabilito l'eliminazione fisica di tutto il gruppo dei "bardelliniani" al fine di acquisire l'egemonia criminale territoriale imponendosi così in regime monopolistico nell'ambito della gestione illecita dei rifiuti, delle estorsioni e nell'aggiudicazione degli appalti delle opere pubbliche.

Foto © Imagoeconomica

TAGS: ,

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos