L'accusa che grava sul militare è rivelazione di segreto di ufficio: secondo la Dda di Napoli, i documenti riguardavano presunti rapporti con la camorra da parte dell’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. Perquisita la casa dell'ex sottosegretario, indagato per ricettazione aggravata dal metodo mafioso
E’ accusato di avere passato atti di indagine riservati all’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino. Un maresciallo dei carabinieri è stato posto agli arresti domiciliari per rivelazione di segreto di ufficio. Intanto, è in corso una perquisizione dei carabinieri a casa dell’ex sottosegretario all’Economia, che attualmente si trova agli arresti domiciliari. A Cosentino è stato notificato un avviso di garanzia per ricettazione aggravata dal metodo mafioso.
A quanto si è appreso l’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, si riferisce, in particolare, alla consegna di atti riguardanti presunti rapporti con la camorra da parte dell’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. L’accusa di ricettazione “riguarderebbe delle informazioni riservate rivelate dal maresciallo dell’Arma attraverso una pen drive il cui utilizzo è emerso dall’analisi del computer del politico”, ha spiegato l’avvocato Agostino De Caro, legale dell’ex sottosegretario. “Il computer – dice De Caro – fu oggetto di accertamento in seguito all’arresto di Cosentino avvenuto il 3 aprile del 2014″.
Nel giugno scorso, Cosentino ha ricevuto la prima condanna nell’ambito dei vari processi in cui è imputato: quattro anni di carcere per corruzione. Era accusato di aver pagato un agente della penitenziaria in servizio al carcere napoletano di Secondigliano, per ricevere beni e visite non consentite.
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