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15 aprile 2014
Napoli. Cinque persone, già detenute per altra causa, sono state raggiunte da un'ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli nell'ambito delle indagini su quattro omicidi avvenuti nel 1996. La Squadra mobile di Napoli ha eseguito l'ordinanza a carico di Egidio Annunziata, 53 anni, ritenuto responsabile, quale mandante nell'interesse del clan Contini, del triplice omicidio di Salvatore Riera, del figlio Rolando e della moglie Maria Botta, avvenuto a Casoria (Napoli) il 1° febbraio 1996. Antonio De Luca Bossa e Ciro Minichini, entrambi di 43 anni, sono invece ritenuti responsabili dell'omicidio di Raffaele Riera, avvenuto a Napoli il 21 luglio 1996. Per lo stesso omicidio è stata emessa la misura cautelare anche per Vincenzo Mazzarella, 58 anni, ma l'esecuzione è subordinata all'estensione dell'estradizione da parte della Francia. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Dda di Napoli, il triplice omicidio sarebbe stato deliberato ed eseguito da appartenenti al clan Contini per vendetta nei confronti di Rolando Riera, reo di avere a sua volta ucciso i fratelli Andrea e Michele Equatore per vicende legate al controllo criminale del cosiddetto Connolo, zona del quartiere napoletano di Poggioreale. Rolando Riera, questa la ricostruzione degli investigatori, venne attirato in una trappola con il pretesto di un incontro chiarificatore da parte di Egidio Annunziata, appuntamento al quale si presentò con il padre e la moglie, incinta all'ottavo mese di gravidanza, sperando che la loro presenza potesse garantirgli l'incolumità. Cosa che non avvenne, in quanto i due vennero a loro volta uccisi. A distanza di pochi mesi fu poi ucciso Raffaele Riera, poco più che sedicenne, a sua volta accusato di avere intrattenuto una relazione extraconiugale con Anna De Luca Bossa, sorella di Antonio e moglie di Ciro Minichini. L'omicidio di Raffaele Riera, scrive il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, "fu eseguito da Ciro Minichini, Ciro Spirito e Fabio Caruana, mentre Vincenzo Mazzarella e Antonio De Luca Bossa furono i mandanti di quella feroce esecuzione".

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