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Camorra: infiltrazioni Casalesi-Schiavone nel sud Pontino, 7 arresti10 marzo 2014
Roma. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Roma e i poliziotti della Squadra mobile di Latina - affiancati dal commissariato di Polizia di Formia, dalla Squadra mobile di Caserta e dalla componente Pronto impiego del Gruppo della Guardia di finanza di Formia - hanno arrestato questa mattina sette persone nel sud Pontino indagate per il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di appropriazione indebita, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'associazione camorristica dei Casalesi, fazione Schiavone, nelle cui casse finivano parte dei proventi dell'attività associativa. Contestualmente - riferisce una nota - sono state eseguite decine di perquisizioni a San Cipriano d'Aversa (Ce), Casal di Principe (Ce), Cancello ed Arnone (Ce), Bonito (Av), Calvi Risorta (Ce), Castel Volturno (Ce), Formia (Lt), Santi Cosma e Damiano (Lt), Minturno (Lt): ammonta a circa 1,4 milioni di euro il valore dei sequestri effettuati. L'indagine - coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli e basata sull'approfondimento delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia - è stata denominata ''Fuori giri'', in quanto ha accertato l'appropriazione indebita da parte degli indagati di vetture di grossa cilindrata che venivano esportate in Germania e, qui, nuovamente immatricolate una volta falsificati il numero di telaio (attraverso la cd tecnica della 'punzonatura') e i documenti di circolazione. Il Gip di Napoli ha per questo firmato le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tutte persone di ''alta caratura criminale'' ritenute di rilievo nel sodalizio dei Casalesi: tra questi vi sono i fratelli Ianuario Salvatore e Antonio, il primo già detenuto, e Di Puorto Salvatore, già colpito da ordinanza cautelare per vicende connesse a reati di riciclaggio posti in essere da esponenti del clan dei casalesi in Emilia Romagna e nella Repubblica di San Marino. L'indagine - sottolineano le forze dell'ordine - è particolarmente significativa perchè delinea in maniera netta e precisa gli interessi dell'organizzazione dei Casalesi nel sud pontino, attraverso il reinvestimento di ingenti profitti illeciti. Secondo l'ipotesi accusatoria, avvalorata dal provvedimento del Gip, al fine di perseguire gli scopi dell'associazione, si avvalevano di concessionarie di autovetture con sede a Minturno (Lt) e a Cancello e Arnone (Ce), oltre che di un'autoscuola sempre con sede a Cancello e Arnone (Ce). Su richiesta dei magistrati della Dda di Napoli, il Gip ha disposto anche il sequestro di: quote societarie, beni immobili e rapporti finanziari riferibili agli arrestati; quote societarie e conti correnti riferibili ad ulteriori 5 indagati; tutto il patrimonio aziendale riferibile alle quattro società coinvolte negli illeciti; varie unità immobiliari, autoveicoli e numerosissimi rapporti finanziari, nella disponibilità degli indagati. Il valore totale dei beni sequestrati è stimato in circa 1,4 milioni di euro.

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