Il 67enne di Marano si era nascosto in un sottoscala per sfuggire alla cattura da parte dei carabinieri. I militari lo hanno trovato in mezzo ad alcuni scatoloni e con in tasca 3500 euro in contanti. In casa anche sua moglie, Maria Licciardi, considerata la reggente del clan.
Si era nascosto in un sottoscala Antonio Teghemie, elemento di spicco 67enne del clan camorristico dei "Licciardi" catturato dai carabinieri di Napoli. I militari hanno fatto irruzione nella casa a due piani in via Giovanni Falcone di Marano dove l'uomo viveva e per non farsi trovare si è nascosto in un sottoscala al piano terra, pensando di poter sfuggire all'arresto e di non poter essere individuato in mezzo ad alcuni scatoloni di cartone, ma i militari lo hanno trovato nel corso di una perquisizione. In tasca aveva 3500 euro in denaro contante.
Nella casa c'era anche la moglie Maria Licciardi, 60enne, considerata reggente del clan e sorella del defunto boss Gennaro, " 'a scigna", oltre al padrone dell'abitazione, Gianfranco Leva, 56enne, anch'egli affiliato allo stesso clan e attualmente sottoposto all'obbligo di firma, arrestato per favoreggiamento personale aggravato.
A Teghemie è stato consegnato un ordine di carcerazione seguito a una condanna a 2 anni di reclusione per contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi e di brevetti. Secondo gli inquirenti il clan è specializzato nella commercializzazione in tutto il mondo di "falsi" di marchi prestigiosi, in particolare di capi di abbigliamento, borse e accessori, macchine fotografiche e trapani elettrici. Dopo i due anni di reclusione l'uomo dovrà inoltre scontare un anno di casa di lavoro decisa nel febbraio 2012 dal Magistrato di Sorveglianza di Napoli.
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