6 marzo 2013
Il procuratore del capoluogo campano Giovanni Colangelo aggiunge tuttavia di seguire al momento "tutte le piste". Il questore Luigi Merolla: "Più andremo avanti negli accertamenti più si potranno individuare uno o più possibili moventi".
L’ipotesi è quella di incendio anche se “al momento seguiamo tutte le piste”. Il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo spiega in conferenza stampa le ipotesi della magistratura sul rogo che ha distrutto la Città della scienza, il museo interattivo considerato uno dei più validi attrattori turistici del capoluogo campano, con una media di 350mila visitatori l’anno. “Abbiamo elementi al vaglio – aggiunge – e tra pochi giorni avremo i primi risultati delle perizie e potremmo indirizzare meglio le indagini”.
Il magistrato non ha escluso che con il passare delle ore si potranno acquisire ulteriori elementi ancora più concreti “che ci consentiranno di indirizzare le indagini su una direzione più precisa”. Gli investigatori hanno acquisito intanto una serie di campioni “in numerosi punti di tutta l’area, campioni che – ha confermato Colangelo – sono stati trasmessi ai laboratori centrali di polizia”. I risultati si potranno avere già tra pochi giorni. Oltre ai campioni, ha detto all’Ansa il questore di Napoli Luigi Merolla, ”ci sono anche alcune immagini acquisite, ma non molte. Le esamineremo”.
Stamani intanto si è concluso il prelievo di campioni di terreno, di pavimentazione e altro materiale nell’area interessata dall’incendio. “In attesa dell’esito delle analisi lavoriamo a tutto campo. C’è un campo investigativo molto esteso, non escludiamo alcuna ipotesi”, spiega il questore. Se venisse confermata l’ipotesi dolosa, chi potrebbe aver tratto vantaggio dal rogo? “Per ora è una risposta difficile da dare -osserva Merolla – si impone cautela nel propendere per una ipotesi o per un’altra. E questa cautela impone un rigore investigativo che ci veda attenti a ogni possibile settore. Più andremo avanti negli accertamenti più si potranno individuare uno o più possibili moventi”.
Tratto da: ilfattoquotidiano.it
