26 apriel 2012
Napoli. Gli uomini del centro operativo della Dia di Napoli hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di tre imprese disposto, in seno ad un procedimento penale coordinato dalla Dda napoletana, nei confronti dell'imprenditore detenuto Antonio Iovino, conosciuto col soprannome di 'Siscarella' (la cui partecipazione al clan Fabbrocino, secondo la Direzione investigativa antimafia, è stata processualmente riconosciuta in diverse sedi giudiziarie) e di altri cinque indagati nei cui confronti è stata notificata l'informazione di garanzia. Nonostante sia stato condannato come imprenditore di riferimento del sodalizio camorristico della zona vesuviana, e quindi destinatario della conseguente misura di prevenzione personale e patrimoniale, Iovino, spiega il capo centro Dia di Napoli, Maurizio Vallone, «era riuscito ad imporre, nel comprensorio, la propria posizione dominante nel settore dell'estrazione di materiali da cava e del movimento terra utilizzando imprese formalmente intestate a compiacenti prestanome». Proprio per questi motivi il 30 gennaio scorso era stato destinatario della misura cautelare personale e reale, «essendo state acquisite a suo carico importanti fonti di prova in ordine alla sua infiltrazione in un appalto pubblico per la realizzazione di una importante arteria di collegamento interprovinciale per la cui realizzazione Iovino - aggiunge Vallone - aveva imposto la fornitura di materiale da cava che veniva consegnato, frammisto a rifiuti di ogni sorta, da società intestate a terzi ma di cui egli era in realtà, il vero dominus». La misura adottata ha riguardato beni mobili ed immobili complessivi per circa un milione di euro.
ANSA