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17 gennaio 2012
Roma. La Dia di Napoli sta eseguendo due provvedimenti di confisca beni, emessi in base alla normativa antimafia dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, nei confronti di tre presunti esponenti del clan dei Casalesi: Gaetano Iorio, Pasquale Zagaria e Aldo Bazzini. I provvedimenti sono stati firmati dai giudici Gabriella Maria Casella, Corinna Forte e Francesco Caramico D'Auria. Gaetano Iorio, nato nel 1941 a San Cipriano d'Aversa, imprenditore, è attualmente agli arresti domiciliari per associazione camorristica; Pasquale Zagaria, nato nel 1960 anche lui a San Cipriano, fratello del capo del clan dei Casalesi Michele Zagaria, è stato recentemente arrestato dopo una lunga latitanza, imprenditore, detenuto per associazione camorristica; Aldo Bazzini, nato nel 1948 a Solignano, è un imprenditore. «Gaetano Iorio - riferisce una nota della Dia di Napoli - risulta essere un noto esponente dell'organizzazione criminale dei Casalesi, facente capo a Francesco Schiavone detto 'Sandokan' attualmente detenuto, egemone nelle zone della provincia di Caserta e nel basso Lazio. Grazie a questa sua piena affiliazione al clan, nel giro di pochi anni, ha avuto una rapida ascesa sotto il profilo imprenditoriale, sia nel settore dell'edilizia che in quello del calcestruzzo». Gli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Dia di Napoli indicano «un significativo incremento patrimoniale del nucleo familiare dello stesso, verificatosi in questi ultimi anni, subito dopo la cessazione degli obblighi imposti con il decreto applicativo della sorveglianza speciale, concretizzatosi nell'acquisto di numerosi beni immobili e nella costituzione di numerose imprese, attive nel settore edilizio, ossia nel settore in cui per lungo tempo si è manifestata la sua appartenenza all'associazione camorristica, tutti intestati alla moglie e ai suoi figli». Pasuqale Zagaria, fratello del noto capo clan dei Casalesi, Michele Zagaria, «ha guadagnato all'interno dell'organizzazione criminale maggiori spazi operativi e ruoli di più elevata responsabilità - si legge sempre nella nota della Dia di Napoli - soprattutto nel controllo del reimpiego di denaro di provenienza illecita non solo nel circoscritto ambito territoriale campano, ma anche in altre regioni d'Italia, in particolare Emilia-Romagna e Lombardia, dove venivano rilevati significativi contatti con il locale tessuto imprenditoriale». In questo contesto, spicca anche la figura di Aldo Bazzini con suo figlio Andrea, «il cui rilevante patrimonio costituisce il frutto del reinvestimento delle cospicue risorse, di sicura provenienza illecita, del clan facente capo a Zagaria». Tra l'altro, «Pasquale Zagaria, grazie all'amicizia di Aldo Bazzini, conosce e si unisce in matrimonio con Francesca Linetti, figlia di Annamaria Errante, convivente 'more uxoriò di Aldo Bazzini». Le complesse indagini patrimoniali hanno consentito di sottoporre a vincolo di confisca diversi beni: terreni, immobili, quote societarie, polizze assicurative, titoli finanziari, conti bancari, libretti postali, obbligazioni, autovetture. Per Gaetano Iorio e Pasuqale Zagaria è stata disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, per la durata rispettivamente di tre e quattro anni.

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