"E per fortuna che secondo alcuni la ‘Ndrangheta persegue scientificamente una politica di basso profilo. Siamo al decimo graffito contro il sottoscritto. I primi comparsi a Gallico l'anno scorso (Klaus Davi uomo di Pace), piu nel rione Archi (Klaus Davi cornuto), poi sul cancello della villa del presunto boss Vincenzo Barreca, assassinato a Pellaro nel 2002 ('qui sono gli uffici di Klaus Davi') e poi adesso disseminati di nuovo all'ingresso dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria". Lo dichiara Klaus Davi a LaPresse. "Mi pare del tutto evidente che queste persone interpretino l'umore di famiglie mafiose che sono state toccate dalle mie inchieste, ma non arretro. Purtroppo quando lo Stato è silente, gli altri si fanno sentire eccome". Il giornalista ricorda che "una nota famiglia di ‘Ndrangheta mi chiamò a testimoniare a un processo per il tentato omicidio del boss Benestare, poi fece una clamorosa retromarcia. Un fatto che deve fare riflettere".
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'Ndrangheta, minacce a Klaus Davi: ''Quando Stato è silente altri si fanno sentire''
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