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La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dal sindacalista Gianluca Campolongo, indagato nell'inchiesta 'Reset' della Dda di Catanzaro. Le indagini hanno colpito i clan confederati del Cosentino. I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso dell'avvocato Nicola Carratelli contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro del 30 settembre scorso, con la quale era stata confermata la misura cautelare dei domiciliari a carico del sindacalista. Campolongo, già segretario regionale Fit-Cisl, era accusato di aver istigato e rafforzato il proposito di altre persone, ritenuti responsabili di un'estorsione ai danni di una società. Il gip e il tribunale della Libertà non avevano accolto le tesi difensive. La Corte di Cassazione ha, invece, ritenuto come tali elementi "fossero meritevoli di approfondita disamina da parte del giudice del Riesame, e quindi - spiega la difesa - in accoglimento del ricorso difensivo proposto dall'avvocato Carratelli, ha annullato l'ordinanza del Riesame, disponendo che altra sezione dello stesso Tribunale valutasse la sussistenza o meno di elementi di gravità indiziaria a carico dell'indagato". Gianluca Campolongo ha accolto con "grande soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione, consapevole della profonda ingiustizia della misura cautelare inflittagli ma estremamente fiducioso nel riconoscimento giudiziario della sua assoluta estraneità alla vicenda criminosa, che, a breve, dovrebbe essere affermata".

Foto © Imagoeconomica

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