La Dda di Catanzaro ha terminato le indagini nei confronti di nove persone accusate dell'omicidio di Filippo Piccione, di 55 anni, ucciso il 21 febbraio del 1993 a Vibo Valentia. La vittima era accusata dagli affiliati della cosca Lo Bianco-Barba di essere coinvolto nell'omicidio, avvenuto il primo febbraio del 1992, di Leoluca Lo Bianco, di 24 anni.
Ai nove è stato contestato dalla Dda il reato di omicidio volontario, aggravato dal metodo mafioso e dalla premeditazione. Si tratta di Salvatore, Rosario, Michele, Domenico, Paolino e Leoluca Lo Bianco; Vincenzo Barba, Filippo Catania e Antonio Franzè. La decisione di uccidere Filippo Piccione sarebbe stata presa, secondo quanto è emerso dalle indagini, nel corso di una riunione della "società maggiore" del locale di ‘Ndrangheta di Vibo Valentia. Secondo l'accusa l'uccisione di Filippo Piccionen è stata eseguita eseguito materialmente da Salvatore Lo Bianco, fratello della vittima dell'omicidio la cui responsabilità veniva attribuita allo stesso Piccione. Ad avvertire Salvatore Lo Bianco degli spostamenti della vittima sarebbe stato Rosario Lo Bianco, che nell'organizzazione dell'omicidio di Piccione avrebbe svolto il ruolo di "palo". Tutti i 9 indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm Annamaria Frustaci di essere interrogati o presentare memorie difensive attraverso i rispettivi legali.
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'Ndrangheta: chiuse indagini su nove persone per omicidio a Vibo nel 1993
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