Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Antonino Barbaro, reggino di 37 anni, ieri mattina all’aula bunker dove era in corso l’udienza del processo abbreviato “Pedigree” ha pronunciato la formula di dissociazione alla ‘Ndrangheta: “Mi dissocio dalla ’Ndrangheta e dalla cosca Serraino di cui ho fatto parte”, ammettendo la partecipazione alla cosca di San Sperato e Cardeto ma escludendo ruoli di primo piano. L’uomo era stato coinvolto nella retata antimafia “Pedigree” che ha sradicato le nuove generazioni della ’ndrina operativa nella frazione San Sperato e nell'area aspromontana di Cardeto e Gambarie.

Durante il processo era stato programmato l'avvio della requisitoria dei Pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Reggio, Walter Ignazitto e Sara Amerio. Barbaro, oltre che a dissociarsi, ha chiarito il suo ruolo ricoperto per anni all'interno del clan (già coinvolto e condannato nella precedente operazione “Epilogo”) e specificando il contributo fornito alle dinamiche associative. Affiancato dal legale di fiducia, avvocato Lorenzo Gatto, lo stesso Antonino Barbaro ha spiegato al Gup Tommasina Cotroneo la scelta di dissociarsi dalla ’Ndrangheta.

Fonte: reggio.gazzettadelsud.it

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos