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La sezione misure di prevenzione del tribunale di Torino ha disposto la confisca dei beni che la Dia aveva sequestrato nel dicembre 2019 al ristoratore aostano Antonio Raso. Si tratta di quote di partecipazione in tre società (una delle quali relativa al ristorante La Rotonda), due immobili (un appartamento e un'autorimessa), tre autovetture e diversi rapporti finanziari, stimati dalla Dia in oltre un milione di euro. Raso (difeso dagli avvocati Ascanio Donadio e Pasquale Siciliano) è considerato dagli inquirenti uno dei promotori della locale di 'ndrangheta del capoluogo valdostano. Lo scorso settembre è stato condannato in primo grado, nel processo Geenna con rito ordinario che si è svolto ad Aosta, a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso e tentato scambio elettorale politico mafioso.

Foto © Imagoeconomica

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