Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Le indagini hanno consentito di ricostruire il permanere sul territorio dei latitanti che era finalizzato al controllo delle attività delittuose. E' un'operazione importante che riguarda la cosca Pesce e i vari aspetti in cui si sono articolate le dinamiche criminali di questa cosca". Ad affermarlo è il Procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri durante la conferenza stampa sull'operazione "Handover - Pecunia Olet" che ha portato all'arresto di 53 persone. "La cosca - ha aggiunto - si è avvalsa dell'attività del commercialista Tiberio Sorrenti, che ha svolto un ruolo di modulatore tra le richieste della 'Ndrangheta e la disponibilità degli imprenditori che operavano in quel territorio. E' un'attività che il commercialista ha svolto in maniera organica, addirittura mediando quando si sono create delle incomprensioni all'interno della stessa cosca. Il professionista ha costituito un punto di riferimento della 'ndrina". "Tra i tanti nomi dei soggetti destinatari dell'ordinanza - ha sottolineato il procuratore aggiunto Gaetano Paci - figurano quelli ben noti come Vincenzo Pesce detto 'Sciorta' e Domenico Bellocco. Ma figurano anche le nuove leve che avevano iniziato il loro excursus criminale che, grazie a quest'indagine, ci auguriamo sia stato interrotto". Il magistrato ha spiegato, inoltre, che gli imprenditori di Rosano sono stati sottoposti "a incessanti azioni di intimidazioni ed estorsione. Credo che sia l'occasione per dire a tutti gli imprenditori di farsi avanti e collaborare. L'operazione dimostra che è possibile fare in modo che questi soggetti vengano arrestati e quindi liberare il territorio dalla cappa oppressiva in cui loro l'hanno costretto". Nell'inchiesta sono indagati in stato di libertà anche tre poliziotti in servizio all'unità distaccata di Gioia Tauro della squadra mobile, al commissariato di Gioia Tauro e alla sezione di Palmi della polizia stradale. "Stamani - ha detto il questore Bruno Megale - è stato notificato un avviso di garanzia per attività di favoreggiamento. Questo a dimostrazione che nella nostra attività non guardiamo veramente in faccia nessuno. Laddove ci sia la necessità, facciamo pulizia anche al nostro interno".

Foto © Imagoeconomica

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos