Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rigettato l'istanza presentata dagli avvocati di Domenico Scozzafava di annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip il 17 novembre scorso. Resta, dunque, in carcere Domenico Scozzafava, 39 anni, considerato, nell'ambito dell'inchiesta antimafia "Farmabusiness" il ponte di collegamento tra la famiglia di 'Ndrangheta Grande Aracri e il mondo politico, rappresentato in particolare dall'ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, di Forza Italia. Secondo l'accusa, Scozzafava manteneva rapporti diretti con i vertici della cosca, in particolare per la creazione di un consorzio per la distribuzione di prodotti farmaceutici. Scozzafava è accusato di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, tentata estorsione aggravata, detenzione e trasporto di due bottiglie molotov e ricettazione.
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Inchiesta ''Farmabusiness'': no a scarcerazione Scozzafava
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