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di AMDuemila
"Ergastolo per il boss della ‘Ndrangheta Rocco Santo Filippone e per il capo mafioso Giuseppe Graviano. Una sentenza storica emessa dalla Corte d'Assise di Reggio Calabria che prova come alla stagione stragista finalizzata a un tentativo di colpo di Stato parteciparono tutte le organizzazioni criminali. Non solo i corleonesi di Totò Riina ma anche i capi della 'Ndrangheta agirono nel biennio stragista 92-94". E’ il commento del senatore del Gruppo Misto, Sandro Ruotolo, presente oggi in aula alla lettura del verdetto di condanna, conclusasi con due ergastoli, nell'ambito del processo "'Ndrangheta stragista". I due boss erano accusati fra l'altro dell'omicidio dei brigadieri dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo uccisi nei pressi dello svincolo di Scilla dell'allora autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria (oggi A2), il 18 gennaio 1994, e di altri reati.
"La sentenza di primo grado appena pronunciata dalla Corte d'Assise di Reggio Calabria è importante perché si è conosciuto quest'altro pezzo di verità" - scrive Ruotolo sul suo profilo Facebook -. "Questo vuol dire cercare sempre le verità e giustizia e mai accontentarsi delle 'prime verità. Dopo le stragi del '92 in Sicilia, nel '93 ci furono le bombe di Firenze, Milano e Roma e poi abbiamo saputo dal pentito Gaspare Spatuzza che nella stagione stragista era coinvolta anche la 'Ndrangheta calabrese e un deposito di armi era pronto ad essere utilizzato dalla camorra napoletana", afferma il senatore Ruotolo, che da cronista è finito sotto scorta. "A Reggio Calabria ci furono tre agguati agli equipaggi delle radiomobili. In sequenza, uno dopo l'altro. Due carabinieri uccisi, due illesi e due feriti gravemente". "Ecco, mi sembrava importante esserci oggi da senatore accanto ai familiari dei carabinieri uccisi, accanto a quella magistratura che non si stanca mai di cercare verità e giustizia. Oggi è nu juorn bbuon", un "giorno buono", conclude il parlamentare.

Agi

Foto © Imagoeconomica

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