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“Documentata presenza pervasiva sul territorio”
di AMDuemila
In quattro regioni d’Italia è in corso da questa mattina una maxi operazione dei carabinieri di Monza, Brianza e Como che ha sferrato un nuovo colpo alla cosca di ‘ndrangheta di Seregno (Monza Brianza). I militari stanno dando esecuzione a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 22 persone di cui 21 italiani e un serbo, di cui 16 in carcere, ritenuti a vario titolo responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, estorsione e acquisizione indebita di esercizi pubblici, reati commessi con l'utilizzo del metodo mafioso, nonché detenzione e porto abusivo di armi ed associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L'operazione si sta svolgendo nelle province di Monza e Brianza, Como, Lecco, Reggio Emilia, Macerata e Reggio Calabria. L’attività di indagine sviluppata dal Nucleo Investigativo dell'Arma monzese e dai militari della Compagnia di Cantù e coordinata dalla Dda di Milano, ha permesso di documentare "la pervasività della presenza sul territorio di una nota famiglia di ‘ndrangheta originaria del vibonese in continua espansione sia in Brianza che all'estero (Germania, Spagna e Svizzera)". Dai carabinieri è stata accertata un'azione di vero comando e controllo nei confronti della popolazione. Gli indagati, infatti, incutevano timore e omertà "anche spendendo il cognome Cristello".
Gli investigatori hanno approfondito le dinamiche criminali della locale di Seregno che opera tra i Comuni di Seregno, Desio, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Meda e Mariano Comense. Una cosca locale che, nonostante le pesanti condanne subite a seguito dell'operazione Infinito, si è dimostrata ancora fortemente radicata nel territorio. Dalle carte emerge un "capillare e totale controllo da parte della ‘ndrangheta nelle attività economiche del territorio con particolare riferimento, questa volta, al business dei servizi di sicurezza nei locali di pubblico intrattenimento" e all'attività dei rivenditori ambulanti di panini per i quali sono sempre le ‘ndrine a decidere le postazioni e a dirimere eventuali controversie. I servizi di sicurezza sono controllati dalla ‘ndrangheta attraverso l'imposizione di ditte di sicurezza di copertura che, spiegano i carabinieri, per lo svolgimento del lavoro, "si avvalgono solo in piccola parte di persone specializzate e munite della prevista autorizzazione prefettizia". A margine, è stata accertata anche un’importante attività di narcotraffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana, approvvigionate attraverso il canale franco-iberico e destinate alla distribuzione nelle province brianzola e comasca, addirittura fino in Germania. Nell’operazione sono state arrestate in flagranza di reato per traffico internazionale di stupefacenti sette persone, due delle quali con l'ausilio della Gendarmeria Francese ricostruendo un voluminoso traffico di stupefacenti. Contestualmente sono state eseguite altre 18 perquisizioni in abitazioni, ristoranti, esercizi commerciali e terreni nelle province di Monza e della Brianza, Como, Reggio Calabria, Lecco, Reggio Emilia, Macerata.

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