di AMDuemila
"Ancora non ci sono determinazioni definitive. Io so per certo che il presidente della Corte ha scritto al Ministero già nel marzo 2019. Quindi, sostanzialmente, il presidente della Corte ha messo in mora il Ministero un anno e tre mesi fa. Se qualcuno non ha provveduto non è un problema mio. Lo dico con dispiacere e con rammarico. Ma non è detta l'ultima parola". Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, a margine della cerimonia per l'insediamento del nuovo presidente del Tribunale, Rodolfo Palermo, commentando l'ipotesi che il processo Rinascita-Scott, che conta quasi 500 indagati, venga celebrato fuori dalla Calabria per via della mancanza di una sede in grado di contenere un numero così alto di eventuali imputati. Per il magistrato calabrese la possibilità, ventilata nei mesi scorsi, che ad ospitarlo sia la città di Vibo Valentia, è stata esclusa dallo stesso Gratteri: "A Vibo non penso - ha sottolineato - perché, anche considerando il Covid, dovremmo contenere nella stessa stanza come minimo 600 persone. Non ci sono questo tipo di spazi in Calabria".
Il nuovo presidente del Tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo, insediatosi stamani, ha parlato proprio del problema relativo alla celebrazione del processo "Rinascita-Scott”. "Valuteremo, faremo di tutto - ha concluso Palermo - per affrontare al meglio tutte le situazioni. Ci interfacceremo con il ministero della Giustizia per avere tutti gli ausili necessari per affrontare il problema".
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'Ndrangheta, Gratteri: ''Il processo Rinascita-Scott fuori Calabria? Il ministero non ha provveduto''
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