Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Torino. Una condanna complessiva a sei anni di carcere è stata inflitta dalla Corte d'Appello di Torino a Francesco D'Onofrio, originario di Vibo Valentia, un ex militante di Prima Linea arrestato quale presunto esponente di spicco della 'Ndrangheta di Torino prima nel corso dell'operazione Crimine e poi nell'indagine Minotauro. I giudici della seconda sezione penale hanno ritenuto che D'Onofrio non fosse un boss, ma un più semplice componente dell'organizzazione criminale. Per questa ragione hanno ridotto la pena che in primo grado era stata di 15 anni e poi in un primo appello abbassata a nove anni. Insieme a lui è stato condannato a 3 anni e 8 mesi Francesco Tamburi, assistito dall'avvocato Luigi Albanese. D'Onofrio, difeso dall'avvocato Roberto Lamacchia, è stato sospettato di essere uno degli esecutori materiali dell'omicidio del procuratore Bruno Caccia, ucciso a Torino il 27 giugno 1983. Il suo nome era stato fatto da un pentito. Sulla vicenda indaga la procura generale di Milano.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos