Chiama in causa altri politici reggini
Catanzaro. L’ex consigliere ed ex sottosegretario regionale Alberto Sarra, in carcere per l’inchiesta Mamma Santissima” della Dda di Reggio Calabria sulla cupola segreta degli “invisibili” che governerebbe la ‘ndrangheta, interrogato in due occasioni nelle scorse settimane dal sostituto Giuseppe Lombardo e dai carabinieri del Ros, chiama in causa il gruppo di politici formato dall’ex presidente della Regione Calabria ed ex sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, dall’ex sottosegretario di Stato Giuseppe Valentino, da Umberto Pirilli (già europarlamentare) e da Pietro Fuda, ex deputato e attuale sindaco di Siderno. Due sono i verbali che confermerebbero la scelta di Sarra “di tenere un atteggiamento collaborativo con gli inquirenti. Tra i temi delicati affrontati nei verbali di interrogatorio di Sarra ci sono i rapporti con il senatore Antonio Caridi, indagato chiave dell’operazione ‘Mamma Santissima’ e Giuseppe Scopelliti”. Sarra, esponente del centrodestra calabrese, nei verbali, parla anche dell’avv. Paolo Romeo, ex parlamentare, ritenuto la “mente” della cupola “riservata” della ‘ndrangheta reggina. “Il ruolo di Romeo nell’ambito del sistema criminale allargato di cui fa parte – afferma l’ex sottosegretario regionale sentito da Lombardo – è di rilievo elevatissimo: unitamente a lui di quel contesto fanno parte Giuseppe Valentino, Giuseppe Scopelliti, Antonio Caridi, Umberto Pirilli e Pietro Fuda. Escludo di avere un ruolo all’interno di tale contesto operativo. A sua domanda le dico che, senza Paolo Romeo, tutte queste figure politiche non sarebbero mai esistite; il sistema esiste in quanto è lui che crea le condizioni indispensabili alla sua operatività”.
Cupola ''invisibile'' della 'Ndrangheta, Sarra collabora
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