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Era ricercato dal 2008. E' stato bloccato dai carabinieri
16 novembre 2012
Cosenza. Il latitante Ettore Lanzino, ritenuto il capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta e ricercato dal 2008, e' stato arrestato oggi pomeriggio nella zona di Rende nel corso di una vasta operazione condotta dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza e del Ros, con la collaborazione dei ''Cacciatori''. Lanzino e' stato bloccato in un appartamento con il suo luogotenente. Era inserito nell'elenco dei cento latitanti piu' pericolosi.

ANSA

'Ndrangheta: comandante Ros, cattura Lanzino dopo lavoro impegnativo e faticoso

Cosenza, 17 nov.  "Siamo arrivati a questa cattura con un lavoro impegnativo e faticoso durato mesi, basato esclusivamente su attività di pedinamento, osservazione, attività investigativa pura. Non ci siamo avvalsi di nessun apporto di natura confidenziale, di aiuti esterni". Così il comandante del Ros di Catanzaro Giovanni Sozzo ha spiegato come si è giunti all'arresto del boss Ettore Lanzino, latitante da quattro anni, ieri sera a Rende.

"L'attività che ci ha consentito di avvicinarsi ai fiancheggiatori e favoreggiatori, e poi finalmente al latitante - ha spiegato a margine della conferenza stampa- e' stata molto faticosa perché si trattava di un'organizzazione basata su persone di grande esperienza in questo settore. Adottavamo una serie di accorgimenti molto efficaci per riuscire a eludere e rendere impegnativi e difficoltosi i servizi di pedinamento ma e' stata anche una rincorsa a stratagemmi e contromisure reciproche verso di noi è noi verso di loro, e finalmente il risultato e' arrivato ieri sera".

L'ufficiale dell'Arma ha affermato che ancora una volta i latitanti stanno sul territorio per mantenere la propria autorità e i collegamenti con le articolazioni operative della stessa organizzazione mafiosa che e' elemento principale per la stessa sopravvivenza dell'articolazione criminale. La scelta di Rende come luogo per nascondersi e' probabilmente dovuta alla presenza di studenti universitari e alla caratteristica della zona residenziale utilizzata dal boss per passare inosservato. "Tutti i condomini - ha spiegato il maggiore Sozzo- sono risultati sorpresi di scoprire che fra le loro case c'era quella del latitante".

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