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15 luglio 2012
Reggio Calabria. E' stato arrestato a Fiumefreddo Bruzio, nel cosentino, dai carabinieri di Paola Domenico Polimeni, inserito nella lista dei latitanti pericolosi. Ritenuto elemento di spicco della cosca Polimeni-Mazzagatti, attiva nel territorio di Oppido Mamertina, nel reggino, era ricercato da oltre 15 anni e deve scontare l'ergastolo per omicidio e altri reati.

In manette anche la moglie e le due figlie accusate per procurata inosservanza del provvedimento di cattura del latitante. Al termine della perquisizione, sono state rinvenute due pistole automatiche clandestine con matricola abrasa, di cui una con il colpo in canna e 4.100 euro in contanti

Sessantanove anni, originario di Oppido Mamertina Polimeni è accusato dell'esecuzione degli omicidi di Antonio Gugliotta, Antonio Gangemi e Angela Bonarrigo, avvenuti l'11 agosto del 1997, commessi materialmente insieme con il cognato Giuseppe Mazzagatti, 80 anni. Polimeni .

La sua caratura criminale era emersa in maniera evidente già nel corso delle indagini successive all'eccidio noto come la Strage di Oppido, avvenuta l'8 maggio del 1998, in cui rimasero uccisi il figlio Giovanni Polimeni e il nipote Vittorio Rustico.

I killer fecero fuoco anche contro un'auto che transitava davanti la macelleria del latitante, uccidendo il conducente Giuseppe Biccheri e la nipotina di otto anni e ferendo gravemente Francesca Biccheri, madre della bambina, e il figlio di sette anni. Nell'agguato rimase ferito anche l'altro figlio del ricercato, Paolo, che si trovava all'interno della macelleria da loro gestita.

All'operazione hanno partecipato i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Calabria ed i militari della compagnia di Sellia Marina (Catanzaro).
Al termine della perquisizione, sono state rinvenute due pistole automatiche clandestine con matricola abrasa, di cui una con il colpo in canna e 4.100 euro in contanti. Al termine delle operazioni, sono state arrestate la moglie insieme alle due figlie per il reato di inosservanza di pena: Sara Diodati, 58enne di Giulianova (Teramo), Fortunata Diodati, 34enne nata a Fiorenzuola d'Adda, Elisa, nata a Oppido Mamertina, 30 anni.

Su disposizione del magistrato di turno della procura di paola, le tre donne sono state trasferite presso la casa circondariale di Castrovillari, in attesa del giudizio di convalida.

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