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28 aprile 2012
Rosarno (Reggio Calabria). Un latitante, Rocco Gaetano Gallo, di 59 anni, ritenuto legato alla cosca Bellocco di Rosarno, è stato arrestato oggi dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal personale del Commissariato di Gioia Tauro. Gallo ha tentato la fuga, ma è stato bloccato dagli agenti. Ricercato dal marzo scorso per associazione mafiosa, l'uomo è stato individuato nel pomeriggio in un casolare nelle campagne di Candidoni, vicino all'abitato di Rosarno, mentre stava mangiando con alcuni familiari ed altre persone. Tre di loro, Vincenzo Morabito (44), commerciante, Rocco Virgilio (61) commerciante e il cittadino marocchino Abdellah Mahjoubi (36), sono stati arrestati per favoreggiamento aggravato. Gallo era ricercato dal 6 marzo scorso quando era sfuggito all'arresto. Il suo nome è legato all'operazione «Rosarno è nostra» condotta dalle squadra mobili di Reggio Calabria e Bologna che il 22 luglio 2009 aveva portato al fermo, emesso dalle Dda delle due città, di altrettanti elementi di spicco della cosca Bellocco. Gallo è ritenuto legato a Francesco Bellocco (23), esponente di spicco della cosca, latitante dal gennaio 2010. Quest'ultimo, infatti, è fidanzato con la figlia di Gallo, dalla quale ha avuto una figlia. Rocco Gaetano Gallo è ritenuto il referente in Emilia Romagna di Carmelo Bellocco, padre di Francesco, nei confronti del quale, secondo quanto emerso dall'operazione «Rosarno è nostra», si era adoperato per fargli ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali, assumendolo alla «Veneta Frutta» srl di cui era amministratore, mettendo a disposizione la propria abitazione anche per occultare armi e recandosi in Calabria per portare messaggi agli affiliati alla cosca. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Gallo è divenuta definitiva ed esecutiva il 5 marzo 2012 dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso presentato dalla Dda di Reggio Calabria contro il provvedimento con il quale il Tribunale del riesame, il 27 agosto 2009 aveva annullato l'ordinanza emessa dal gip. Dall'inchiesta «Rosarno è nostra» è emerso uno scontro tra le cosche Bellocco e Amato, entrambe originarie di Rosarno ma trasferitesi in Emilia Romagna. All'origine dello scontro ci sarebbe stato l'omicidio di Cosimo Amato (53) commesso a Rosarno l'11 settembre 1989 e la scomparsa di Mario Amaro (51), ritenuto vittima della lupara bianca.

ANSA

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