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12 gennaio 2012
Catanzaro. Hanno finto di essere amici e di volerlo aiutare ad integrarsi nella città, ma il vero obiettivo era quello di attirarlo in una trappola ed ucciderlo. È questo lo scenario che emerge dalle indagini sul fallito attentato nei confronti del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, di 40 anni, di Crotone. La notizia del fallito attentato è stata rivelata nei giorni scorsi dallo stesso Bonaventura nel corso di un processo svoltosi a Crotone. Bonaventura, ex esponente della cosca della 'ndrangheta Vrenna-Corigliano-Bonaventura, mentre si trovava sotto copertura in una città è stato avvicinato da alcune persone le quali si erano offerte di aiutarlo. Dopo qualche tempo, però, il collaboratore di giustizia si è accorto che si trattava di emissari delle cosche della 'ndrangheta crotonese che stavano organizzando un attentato nei suoi confronti. Sulla vicenda la Dda di Catanzaro ha avviato le indagini sulle quali viene mantenuto il massimo riserbo. Al momento gli inquirenti hanno trovato numerosi riscontri al racconto fatto da Bonaventura.

ANSA

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