Si aggrava la posizione dei quattro poliziotti Maurizio Zerilli, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi e Angelo Tedesco facenti parte del pool "Falcone e Borsellino". Adesso, il procuratore capo di Caltanissetta, Salvatore De Luca e il sostituto Maurizio Bonaccorso contestano il reato di depistaggio, non più quello di falsa testimonianza.
L'avviso di chiusura delle indagini è stato notificato agli indagati nei gironi scorsi. Ad assisterli gli avvocati Giuseppe Panepinto, Giuseppe Seminara e Maria Giambra.
Durante la sua deposizione, come emerge dalle motivazioni della sentenza del tribunale di Caltanissetta nell'ambito del processo sul depistaggio, in particolare Maurizio Zerilli, pronunciò 121 "non ricordo". Anche la deposizione di Angelo Tedesco fu costellata da tanti "non ricordo", oltre cento quelli pronunciati e da ricordi che affiorarono all'improvviso senza che egli sia stato in grado di fornire una valida spiegazione.
Erano stati i giudici del tribunale a mandare i verbali delle loro deposizioni in procura, al termine del processo per il depistaggio che ha visto imputati l’ex dirigente Mario Bò, gli ex ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Per i primi due è scattata la prescrizione, il terzo è stato assolto, il processo è adesso in appello.
ARTICOLI CORRELATI
Depistaggio via D'Amelio altri agenti del gruppo ''Falcone e Borsellino'' a rischio processo
Depistaggio Borsellino, inizia il processo d'Appello a Caltanissetta
Depistaggio Borsellino: salvati dall'aggravante mafiosa e prescritti Bo e Mattei, assolto Ribaudo
Depistaggio Borsellino, pm chiedono ricorso: ''Sulla strage le mani di entità esterne’’
Strage via d'Amelio: procura nissena contesta reato di depistaggio per quattro poliziotti
- Dettagli
- AMDuemila