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"Nessun passo indietro nella lotta alla mafia, commemorazioni servano al ricordo e alla riconoscenza ma commemorare quei valorosi uomini dello Stato vuol dire curarne la memoria attraverso la difesa di quelle norme che hanno fatto dell'Italia il Paese con la migliore normativa antimafia d'Europa e del mondo" così Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi, scampato ad un attentato mafioso nel 2016 grazie all'intervento armato degli uomini di scorta della Polizia di Stato - al suo arrivo, questa mattina, all'Aula Bunker di Palermo. L'agguato del 18 maggio 2016 contro Antoci e gli uomini della scorta rappresenta il primo attentato mafioso ad un uomo delle Istituzioni dalle stragi del 92. Dal lavoro di Antoci e dal recepimento del suo Protocollo nel nuovo Codice Antimafia, sono nate tante operazioni di servizio non ultima l'Operazione Nebrodi che ha portato al "Maxiprocesso Nebrodi" sfociato in 91 condanne per più di sei secoli di carcere. A dicembre scorso, da un'indagine dei Carabinieri, viene svelata la volontà dei detenuti al 41 bis di uccidere Antoci. Da allora incrementata la scorta ai massimi livelli.  

Foto © Imagoeconomica

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