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I carabinieri del Ros hanno arrestato, su ordine di custodia cautelare, un assistente della Polizia penitenziaria. L'uomo è stato raggiunto da un provvedimento emesso dal gip di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L'indagato è accusato di avere rivelato ad esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Caltagirone, nello specifico a Gianfranco La Rocca, l'imminente esecuzione dell'operazione Agorà. I reati contestati sono di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio, condotte aggravate dall'avere favorito la famiglia mafiosa La Rocca. In particolare, rendono noto gli inquirenti, il 14 giugno scorso è stata intercettata una conversazione tra l'appartenente alla Polizia Penitenziaria e La Rocca nel corso della quale il primo avvertiva il suo interlocutore di avere appreso che quella sera, ovvero la successiva, ci sarebbe stata una imponente operazione di polizia che avrebbe interessato una cinquantina di persone su tutto il territorio della provincia di Catania. L'informazione, sottolineano gli inquirenti, destava particolare preoccupazione in La Rocca che, ritenendola attendibile, da quel momento adottava tutta una serie di iniziative finalizzate ad impedire il suo rintraccio, tanto che il 16 giugno al momento dell'esecuzione non veniva trovato presso i luoghi abitualmente frequentati, ma veniva localizzato 4 giorni dopo. Nel corso dell'indagine, evidenziano sempre gli inquirenti, sono stati documentati numerosi contatti ed incontri tra l'assistente della Polizia Penitenziaria e La Rocca ed "è stato possibile constatare la piena disponibilità ed asservimento del primo nei confronti del capo della famiglia calatina, tanto da prestarsi in talune occasioni a fare da intermediario tra questi e terzi soggetti che La Rocca voleva incontrare ma con i quali evitava accuratamente di avere contatti diretti".

Fonte: Italpress

Foto © Imagoeconomica

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