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Beni per un valore di 200mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Trapani a un imprenditore colluso con la mafia. Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno consentito di ricondurre all'imprenditore, arrestato nel 2019 nell'ambito dell'operazione Scrigno, un patrimonio immobiliare e mobiliare accumulato grazie ai traffici illeciti gestiti, negli ultimi anni, direttamente ed indirettamente, per le famiglie mafiose di Trapani e di Marsala sull'isola minore di Favignana, in particolare nel facilitare l'infiltrazione mafiosa nei lavori edili sull'isola.
A conclusione del giudizio abbreviato, l'imprenditore era stato condannato, nel novembre del 2020, dal tribunale di Palermo ad otto anni e quattro mesi di reclusione per concorso in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Le Fiamme Gialle trapanesi hanno sequestrato un appartamento in Contrada Milo, un'azienda in centro a Marsala e rapporti bancari di varia natura, per un valore complessivo pari a circa 200mila euro.

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