"L'esperienza insegna che il legame con l'organizzazione mafiosa si interrompe solo in due modi: con la collaborazione o con la morte". Così il Prefetto Francesco Messina, direttore Centrale anticrimine della Polizia, oggi intervenuto al convegno "Fine pena, quando? L'impegno dell'antimafia e la riforma dell'ergastolo ostativo", organizzato dall'Associazione nazionale magistrati, con la presenza dell'ex procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli e Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro. Ed è per lo stesso motivo che, secondo Messina, "gli istituti previsti dagli articoli 4 bis e 41 bis sono strumenti irrinunciabili per un'efficace azione di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso; senza queste norme, i risultati ottenuti in oltre trent'anni di attività contro le mafie non si sarebbero potuti raggiungere e rinunciare ad esse significherebbe correre il serio rischio di depotenziare i mezzi a disposizione dello Stato per contrastare il fenomeno mafioso".
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Messina: ''Articoli 4 bis e 41 bis irrinunciabili per contrasto''
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