Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Estorsioni, in Sicilia siamo tornati all'anno zero: Stato assente e imprenditori in fuga. Il racket nell'Isola continua a registrare numeri preoccupanti nonostante la pandemia. L'anno scorso a fronte di più di 200 casi evidenziati dalle indagini, si sono registrate denunzie che si possono contare sulle dita di una mano. Tra le vittime prevale una generalizzata, e spesso giustificata, sfiducia nelle istituzioni".
E' questa la durissima denuncia che Ettore Barcellona, avvocato del Centro Pio La Torre, ha fatto oggi di fronte alla Commissione regionale antimafia Ars. "L'anno scorso a fronte di più di 200 casi evidenziati dalle indagini, si sono registrate denunzie che si possono contare sulle dita di una mano - ha affermato - Neanche la pandemia e le criticità economiche conseguenti hanno rallentato il fenomeno se non, forse, un ribasso delle richieste, cosa che contribuisce, tra gli altri fattori, a disincentivare le denunzie". Ma i motivi che determinano la sostanziale assenza di denunzie sono altri e risiedono, anche se non principalmente, in una generalizzata sfiducia nelle istituzioni. "In un panorama dell'agire mafioso che è sicuramente mutato rispetto agli anni passati nel senso di un'attività meno eclatante e, quindi, meno percepibile dalla generalità dell'opinione pubblica - ha detto Barcellona - si registra un preoccupante calo di interesse da parte delle istituzioni e, soprattutto, della politica". Fra i fattori determinanti, "insieme alla eccessiva durata dei processi, le lungaggini burocratiche dell'accesso ai benefici previsti per le vittime". "Registriamo un preoccupante rallentamento, se non addirittura un immobilismo che definirei ormai cronico - ha spiegato - L'attesa è di due, tre e anche 4 anni tra il deposito dell'istanza di accesso al fondo per la liquidazione del danno ottenuto all'esito del procedimento penale e la successiva delibera del Comitato di solidarietà". "Abbiamo istanze di accesso per il pagamento delle spese legali presentate nel 2017 ed ancora inevase - conclude il presidente del Centro, Vito Lo Monaco - Incentivare la denuncia passa anche dalla credibilità delle istituzioni. Perché è vero che la denuncia è un dovere etico-morale ma se non conviene, se la risposta delle istituzioni non è pronta ed efficace, queste continueranno a contarsi sulle dita di una sola mano".

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos