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La scopertura della teca contenente l'autovettura della scorta del giudice Falcone coinvolta nell'attentato di Capaci ha dato il via agli appuntamenti a Messina in occasione dell'ultima tappa in Sicilia della mostra "Antimafia Itinerante" in occasione del Trentennale della istituzione della Direzione Investigativa Antimafia. A scoprire la teca di fronte al teatro Vittorio Emanuele di Messina e inaugurare la mostra è stato il direttore della Dia nazionale Maurizio Vallone: "Continuo ad emozionarmi ogni volta che vedo questa teca, non posso non ricordare quei tre ragazzi, oltre al giudice Falcone e alla moglie, che vedevo tutti i giorni davanti alla stanza del capo della squadra mobile dell'epoca quando si riunivano prima di partire per il loro servizio", ha detto il direttore Vallone subito dopo aver sollevato il Tricolore che avvolgeva la teca. "E' importante - ha aggiunto- che la memoria continui ad essere evidenziata e raccontata alle nuove generazioni perché non è possibile che i ragazzi pensino alla Mafia come a qualcosa di distante o lontano". "La Mafia - ha detto - è presente e oggi fa affari più che sparare, cerca di accaparrarsi imprese economiche, di entrare nel mondo degli appalti e se è possibile anche negli appalti del recovery fund, e su questo stiamo lavorando per impedire fortemente che accada". E poi ancora: "Molte indagini hanno dimostrato che le mafie vanno dove ci sono i soldi e in questo momento con la pandemia molto denaro è stato speso giustamente in questa direzione. Le mafie se hanno la possibilità di inserirsi nei tanti settori che interessano il Covid lo faranno". "In molti casi - ha aggiunto - abbiamo scoperto l'interesse della criminalità organizzata in questo settore, sul quale continuiamo a essere assolutamente vigili e attenti. Ci sono state anche iniziative legislative che il Governo ha posto in essere. Il ministro dell'Interno si è particolarmente prodigato per fare inserire provvedimenti specifici di contrasto alle infiltrazioni mafiose. Stiamo lavorando molto bene, credo che siamo il paese europeo più all'avanguardia per impedire che il denaro in arrivo dalla comunità europea possa arrivare alle organizzazioni mafiose”.

Foto © Imagoeconomica

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