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L’ex presidente del parco dei Nebrodi in via d’Amelio

“Ho pensato venendo qui che i luoghi di dolore come questo ci consentono di guardarci negli occhi e dire che siamo più forti dei boss mafiosi”. A dirlo è Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi e attuale presidente onorario della Fondazione Caponnetto, intervenendo sul palco di via d’Amelio in occasione della commemorazione dell’attentato che il 19 luglio 1992 tolse la vita a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta.
I boss “non possono vincere proprio perché quando loro pensano di uccidere invece creano voglia e passione, ed è da questo che noi partiamo”, ha aggiunto ricevendo l’applaudo del numeroso pubblico presente. “La verità è che non siamo e non saremo mai soli, loro (i mafiosi, ndr) invece lo saranno per la vita e dovranno fare i conti con la loro coscienza”. Antoci ha quindi voluto ringraziare “chi non c’è più” e la sua scorta che nel 2016 lo hanno salvato da un attentato nel parco dei Nebrodi. “Grazie a quei valorosi uomini della Polizia di Stato che mi hanno salvato la vita portandomi da mia moglie e dalle mie figlie. Grazie di cuore”, ha concluso.

In foto: Giuseppe Antoci insieme a Salvatore Borsellino © Paolo Bassani

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