"Le cause scatenanti della spedizione punitiva sono da ricercare in momenti di frizione che si sono verificati nella giornata precedente della sparatoria dell'8 agosto tra componenti delle due avverse fazioni con contrapposizioni risalenti nel tempo da ricondurre a questioni di controllo mafioso del territorio e delle attività illecite. Per come si sono svolti i fatti per puro caso non sono rimasti coinvolti nella sparatoria anche civili residenti in un quartiere ad alta densità abitativa". Lo ha detto il colonnello Rino Coppola, comandante provinciale dei carabinieri di Catania commentando le indagini che hanno portato all'arresto di 14 persone per la sparatoria di Librino che lo scorso 8 agosto ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre sei.
Quel pomeriggio d'agosto a fronteggiarsi in strada a colpi di pistola furono gli affiliati del clan Cappello contro i rivali dei Cursoti Milanesi. Agli indagati sono contestate le accuse di duplice omicidio, tentato omicidio, porto illegale di armi aggravate dall'avere agito avvalendosi del metodo mafioso e per conto dei rispettivi clan.
Sparatoria a Librino, il comandante dei carabinieri: ''Solo per caso evitato coinvolgimento civili''
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