È stato inaugurato ieri l’anno formativo del No Mafia Memorial, con una lezione on line di Nando dalla Chiesa sul tema “Mafia e antimafia: il ruolo della scuola”. Il No mafia Memorial fa tesoro della lunga esperienza del Centro Impastato, ma è una realtà ancora molto giovane. E dopo un primo anno in cui ha sperimentato incontri laboratoriali con docenti e studenti – anche i più piccoli – sullo sviluppo dei fenomeni mafiosi nelle loro radici storiche, comincia adesso un nuovo impegnativo percorso.
Le oltre cinquanta scuole oggi in rete sono coinvolte nella formazione sulla didattica della storia della mafia e dell’antimafia, con l’obiettivo di superare modelli usurati di lavoro sulla legalità spesso legati a scadenze commemorative. Agli studenti vengono forniti gli strumenti, l’obiettivo è imparare a leggere la storia della mafia ma anche le reazione della società.
Quest’anno il percorso formativo per insegnanti è fruibile dalle scuole dell’area palermitana e l’attivazione della piattaforma GSuite (Google Classroom) consente di essere operativi per videoconferenze e corsi, di avere spazio per la documentazione didattica o per la raccolta video: la gestione di un account di livello professionale permette di affrontare i grandi numeri che nessuna piattaforma di videoconferenze potrebbe reggere. Diventa così possibile guardare anche oltre lo Stretto e, nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto dal Centro impastato, è stato proposto al MIUR di allargare gratuitamente a tutte le scuole italiane la fruizione delle videoconferenze: il programma formativo prevede lezioni tenute da storici, economisti, giuristi, esperti nell’ambito del traffico di esseri umani e anche esperti di cinema per provare a cogliere i tanti aspetti di un fenomeno complesso come la mafia. Si studia ma la comunicazione dev’essere empatica: Nando dalla Chiesa ha aperto l’anno formativo raccontando anche la sua esperienza di educatore, le sorprese avute lavorando con ragazzi che troppo facilmente vengono giudicati apatici e disinteressati. A Milano dalla Chiesa ha fondato l’unico dottorato di ricerca italiano in Studi sulla criminalità organizzata e - dopo una vita di libri e iniziative militanti - è proprio agli studenti che affida il compito di colmare il vuoto sconcertante che la memoria collettiva riserva alla conoscenza del fenomeno mafioso. Altre lezioni seguiranno. Fra gli altri, Umberto Santino parlerà di storia della mafia e dell’antimafia; Manoela Patti della grande migrazione italiana in età liberale; Emanuele Felice delle cause del divario socio-istituzionale Nord/Sud; Fulvio Vassallo Paleologo di mafia e processi migratori; Vittorio Teresi dell’evoluzione della normativa antimafia; Antonio Balsamo – Consigliere della rappresentanza italiana presso l’ONU – della Convenzione sul crimine transnazionale.
Tratto da: La Repubblica
Foto © Imagoeconomica
Il modo nuovo di fare antimafia con gli studenti
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- Amelia Crisantino