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Il gup del tribunale di Caltanissetta ha condannato a 8 anni di reclusione Carmelo Bruno, 60 anni, imprenditore agricolo, indicato come il capomafia di Calascibetta (Enna), e a 4 anni e 5 mesi Giuseppe Di Venti, 51 anni, imprenditore edile di Enna.
I due erano stati arrestati ad aprile 2019 nell'ambito dell'operazione antimafia "Cerberus", coordinata dalla Dda di Caltanissetta e condotta dalla polizia di Enna.
Un'inchiesta che aveva fatto luce sul sistema che avrebbe garantito le commesse di calcestruzzo su diversi lavori pubblici.
Secondo l'accusa Bruno, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, considerato un emergente ai vertici di Cosa nostra ennese, anche se già da tempo indicato esponente della famiglia di Calascibetta, avrebbe garantito una sorta di monopolio nelle forniture in occasione di appalti e lavori sia pubblici che privati come quello per la costruzione del supermercato di una grande catena commerciale a Enna.
Di Venti, invece, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe informato Bruno di lavori che si svolgevano nel territorio e facendo da intermediario di Cosa nostra con gli imprenditori che svolgevano lavori pubblici e privati, per il pagamento del pizzo o per ottenere le forniture di calcestruzzo.

Foto © Imagoeconomica
   

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