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E' stato intervistato dall'inviato di La7

Le immagini le abbiamo viste domenica scorsa nella puntata di "Non è l'Arena". Gino Bontempo, accusato dalla Procura di Messina diretta dal procuratore Maurizio De Lucia di essere a capo della famiglia mafiosa dei Batanesi, si trovava fuori casa col cellulare in mano mentre rispondeva alle domande dell'inviato della trasmissione condotta da Massimo Giletti. Una violazione chiara ed evidente degli obblighi imposti dal giudice che gli aveva concesso i domiciliari per motivi di salute.
I pm hanno chiesto e ottenuto dal gip l'inasprimento della misura cautelare imposta al presunto boss accusato, oltre che di Mafia, di essere tra gli ideatori di una truffa milionaria all'Ue sui contributi agricoli messa a segno dal clan. I carabinieri del Ros gli hanno appena notificato la nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quella dei Batanesi è una storica "famiglia" mafiosa di Tortorici, paese dei Nebrodi, che per anni si è contesa il controllo del territorio con il clan dei Tortoriciani. Una lunga guerra interrotta da una tregua raggiunta dopo un accordo di spartizione degli affari.
La vicenda è emersa nell'inchiesta che ha portato alla scoperta della truffa milionaria e che ha portato in cella Bontempo, poi posto ai domiciliari per motivi di salute. L'indagine ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 131 tra boss e gregari della Mafia dei Nebrodi.

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