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Questa mattina tra Palermo e Milano i finanzieri del Nucleo speciale di Polizia valutaria, guidati dal colonnello Saverio Angiulli e coordinati dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Dario Scaletta hanno eseguito 91 arresti di persone riconducibili alla famiglia mafiosa degli Acquasanta. Secondo gli inquirenti, gestivano estorsioni, controllavano le gare all’interno di alcuni ippodromi, e si erano anche infiltrati in una cooperativa che lavora ai Cantieri navali del capoluogo siciliano. Ma, soprattutto, questa consorteria criminale stava tentando di approfittarsi della crisi economica scoppiata a seguito del coronavirus rilevando le imprese che in difficoltà. Una nuova mafia che cerca sempre di più di diventare imprenditrice riciclando soldi sporchi in imprese legali.
“Esprimiamo un grande ringraziamento all’attività degli investigatori che hanno così tempestivamente messo fine ad una delle attività mafiosa più pericolosa delle altre - ha dichiarato Luigi Cuomo presidente nazionale di SOS IMPRESA-Rpl - L’infiltrazione nell’economia legale, infatti, con la conseguente trasformazione dei capitali sporchi in economia legale mina la stessa tenuta democratica del Paese. Su questo fronte auspichiamo che tutte le Procure d’Italia elevino il livello di attenzione ed indagini perché risulta che queste attività criminali non sono presenti solo a Palermo”.
“Questo rischio di maggiore infiltrazione nell’economia legale da parte delle mafie - dichiara Pippo Scandurra vice presidente vicario nazionale di SOS IMPRESA Rete per la Legalità - è un allarme che la nostra organizzazione ha già lanciato dall’inizio della crisi da Covid 19, per alcune segnalazioni pervenute proprio in questa direzione. Con società di intermediazione, spesso con sede al Nord Italia o, addirittura all’estero, proponevano aiuti, soprattutto del settore turistico e della ristorazione, con la concessione di immediata liquidità a patto che poi fossero cedute le imprese o la maggioranza azionaria delle stesse”.

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