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Gli alunni ricordano il cronista con un flash mob. Il figlio Giulio: "La memoria ci consola"

di Andrea Cannizzaro
Palermo
. Le commemorazioni in onore di Mario Francese, nel quarantesimo anniversario dalla morte, sono iniziate dalla piazza che prende il nome dal giornalista ucciso dalla mafia. Qui i ragazzi della vicina scuola media Pecoraro hanno formato una catena umana per lanciare un abbraccio simbolico e per ricordare il cronista.
“Un abbraccio che - così ha commentato Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei Giornalisti e figlio di Mario - riempirà di gioia mio padre e mio fratello (Giuseppe Francese, anche lui defunto, ndr) che in questa piazza veniva munito di alcol e spugna per pulire l’insegna imbrattata della toponomastica con il nome di mio padre. È un abbraccio - ha continuato - che ci consola da tanta sofferenza che abbiamo dovuto subire. Abbiamo iniziato venti anni fa un percorso di riscoperta della verità dopo venti anni dalla morte di mio padre e oggi possiamo essere certi che la memoria di Mario Francese ha messo radici in questa città”.
I protagonisti della mattinata sono stati gli alunni della scuola che hanno studiato la figura di Francese e lo hanno ricordato come “un modello di giornalismo investigativo - queste le parole del giovane Alessandro - e un esempio di cittadino che faceva il suo dovere con convinzione e ama la sua città”. Giulia, poi, si è detta stupita dalla figura di questo uomo che si è distinto per il suo coraggio e che ha continuato a fare quello che doveva pur sapendo quello a cui andava incontro. “Mi ha stupito - ha ammesso - una delle cose oggi è stata detta: ‘Una penna molto scomoda’. Questo mi ha fatto pensare a quanto Mario Francese ha disturbato i mafiosi”.


Durante il flashmob ha preso la parola Margherita Francomano, preside della scuola Pecoraro. L’insegnante ha sottolineato come l’uscire fuori dalla scuola sia servito a sottolineare e a rendere pubblico l’impegno di valorizzazione della cultura della legalità che ogni giorno gli insegnanti fanno dentro le classi. Il momento, così, è servito anche per consentire ai ragazzi di riappropriarsi della piazza. Lì in genere c’è un parcheggio e per questo la preside ha lanciato l’appello affinché lo spazio possa essere riqualificato e diventi un luogo di relazione per gli alunni.
L’appello è stato raccolto dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha inaugurato una nuova targa di toponomastica della piazza, un primo gesto di riqualificazione. “Il ricordo di Mario Francese - ha detto - viene fatto dalla città con il volto dei bambini che sono per definizione il futuro. Noi rappresentiamo il futuro rispetto all’epoca di Francese e dobbiamo ringraziarlo perché anche grazie a lui Palermo è migliore. Con i più giovani sempre lavorare perché nel futuro nessuno possa vergognarsi di dirsi palermitano”.

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