Accertata anche maxielusione fiscale e concorrenza sleale
Palermo. L'imprenditore Benedetto Bacchi, arrestato oggi per concorso in associazione mafiosa e riciclaggio, ha nominato come suo legale l'ex magistrato Antonio Ingroia (in foto) che, lasciata la toga, esercita la professione di avvocato. Bacchi, secondo gli inquirenti, aveva stretto un accordo con le famiglie mafiose palermitane che gli avevano fatto acquisire una posizione di monopolio nel settore dei giochi e delle scommesse in cambio di diverse centinaia di migliaia di euro. "Per questo - ha spiegato l'aggiunto Salvo De Luca, che ha coordinato l'inchiesta - nell'indagine contestiamo il reato di concorrenza sleale mediante minaccia". "La mafia non si è fatta imprenditrice, - ha spiegato - si è limitata a mettere il brand. Bacchi poteva dire di avere cosa nostra dietro. In realtà solo in un caso si è fatta chiudere una agenzia intestata a due fratelli, negli altri casi non c'era neppure bisogno delle pressioni mafiose. Si sapeva che il settore era di Bacchi". Dall'indagine emerge anche che Bacchi operava senza concessioni violando la normativa europea ed italiana sui giochi e le scommesse e incassava denaro contante, contrariamente a quanto prevede la legge che impone pagamenti elettronici e vieta i cash. Scoperta anche una colossale elusione fiscale. Copia dell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Bacchi sarà trasmessa ai Monopoli e dogane e all'agenzia delle entrate. Bacchi dichiarava redditi risibili. Nel 2015 ha sostenuto di aver guadagnato 150mila euro lordi, secondo gli inquirenti ne ricavava almeno un milione al mese.
ANSA
Foto © Antonella Morelli
Mafia: imprenditore arrestato nomina Ingroia difensore
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