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lo voi francesco c ansaProcuratore, su corruzione tanti esposti anonimi poche denunce
Palermo. "Negli ultimi tre anni sono arrivati alla Procura circa un migliaio di esposti anonimi per anno, quindi da due a tre al giorno, con una flessione nel 2017. Gli anonimi danno la misura del fatto che non è ancora maturata una coscienza civile che porta alla denuncia con nome e cognome. Il dato dimostra come non sia ancora radicata la prassi della denuncia consapevole, nonostante tutti i tentativi e gli incoraggiamenti anche legislativi verso le varie forme di whistleblowing". Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Specie nel campo dei reati contro la pubblica amministrazione, e quindi dove le indagini sono particolarmente difficili non fosse altro che per la evidente convergenza di interessi tra chi commette l'abuso e chi ne profitta, le forme di collaborazione con le autorità investigative e inquirenti sono ancora del tutto insufficienti a fronte delle dimensioni del fenomeno che appare prossimo a diventare endemico", ha aggiunto. "A differenza che per la mafia, da cui sempre più affiliati si allontanano, la corruzione non viene avvertita come una delle più pericolose forme di inquinamento della società. Manca la ripulsa sociale verso la corruzione", ha concluso.

Procuratore, 'è necessario metabolizzare nuove norme giustizia
Palermo. "La recente riforma delle intercettazioni, a mio parere, rischia di non risolvere il problema da cui si dice sia nata ma al contempo creerà enormi difficoltà interpretative e applicative: a chi indaga e a chi è sottoposto alle indagini, al pm ma anche agli avvocati e anche ai giudici". Lo ha detto, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario, il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. "Ciò che è veramente necessario - ha spiegato - è che ci si dia il tempo di assorbire, digerire, metabolizzare il profluvio di riforme che ci ha investito in questi ultimi tempi. Il Parlamento è attualmente sciolto, dopo le nuove elezioni si vedrà chi ci governerà e quale sarà la nuova composizione del Parlamento. ma già ora si sente parlare in diversi programmi di 'riforma della giustizia'. Quale ulteriore ennesima riforma?". "Fosse solo la separazione delle carriere sarei quasi contento: tanto quella di fatto esiste già e si fa finta di non vederla. - ha proseguito - Ciò di cui abbiamo bisogno è invece l'esatto opposto. Abbiamo bisogno di un congruo periodo di 'fermo biologico' in materia di riforme della giustizia o del processo, necessario non per il ripopolamento ma per riportare la calma nel mare dopo la tempesta delle riforme, non tutte positive, succedutesi in questi anni. Senza questo fermo biologico la confusione aumenterà e si allungheranno pure i tempi dei processi, vero grande problema della nostra giustizia”.

ANSA

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