Roma. "Arrivai a Palermo il giorno stesso dell'arresto di Riina. E a questo ne seguirono altri: Brusca, Bagarella e via dicendo. Tutti questi arresti hanno rappresentato il riscatto del paese a questa minaccia di Cosa nostra che poteva essere micidiale per la nostra democrazia". Lo ha detto Giancarlo Caselli, parlando a Radio Anch'io su Rai Radio1. "L'arresto di Riina ci permise di rialzare la testa. La mafia c'è ancora, però non siamo stati travolti. Riina fu un boss feroce, spietato, crudele. La terza guerra di mafia con 1.000 morti ammazzati è lui che l'ha scatenata. Morti di mafia e morti delle istituzioni: carabinieri, poliziotti, politici, giornalisti, magistrati, esponenti della società civile. Nulla del genere è accaduto in nessun altra democrazia occidentale", conclude la nota.
ANSA