Il 21 aprile con intervento presidente del Senato Grasso
Palermo. La prima strage del dopoguerra fu compiuta a Portella della Ginestra, nell'entroterra palermitano, il primo maggio 1947. Salvatore Giuliano e la sua banda spararono ai contadini riuniti per la festa del lavoro: 12 morti e 27 feriti. Settanta anni dopo una delle pagine più oscure della storia italiana viene riletta in un convegno che si aprirà il 21 aprile a palazzo Steri a Palermo alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso, e si concluderà il 22 aprile a Piana degli Albanesi. Le due giornate di studi storici sono promosse dall'Istituto Gramsci siciliano e dall'associazione Portella della Ginestra in collaborazione con la presidenza dell'Assemblea regionale siciliana, l'Università di Palermo e la Cgil. La strage venne organizzata e compiuta in una fase storica cruciale: era la stagione delle lotte per le terre che avevano suscitato la violenta reazione delle forze agrarie. Il 20 aprile 1947 il quadro politico siciliano era stato segnato inoltre dalla vittoria delle sinistre alle elezioni per il Parlamento regionale appena istituito. La strage di Portella è stata al centro di inchieste giudiziarie e della Commissione parlamentare antimafia. Individuati e condannati i responsabili materiali, la ricerca della verità ha lasciato in ombra gli intrecci tra mafia e politica, tra poteri criminali e apparati investigativi. Le trame di depistaggi e coperture sono culminate prima con l'uccisione di Giuliano, sulla quale venne costruita la falsa scena di un conflitto a fuoco con i carabinieri, e poi con il "suicidio" di Gaspare Pisciotta nel carcere dell'Ucciardone. Il convegno, al quale partecipano storici e studiosi, mira ad allargare la ricerca al quadro politico e sociale di quel tempo e a mettere a fuoco le condizioni della Sicilia e le cause dell'esplosione del banditismo alla fine della guerra.
ANSA