Sì a uso sociale, ma anche a impiego economico
Palermo. "L'utilizzo dei beni confiscati è di per sé un'azione di contrasto alle mafie, non si deve avere paura di disfarsi dei beni sottratti alle cosche che non sono realmente utili, di venderne qualcuno e utilizzarli sì in una logica sociale ma che sia anche di tipo economico. Credo sia una grande idea quella di affidare i beni alle cooperative come accaduto nella mia regione, per creare occasioni di lavoro. I beni confiscati devono essere un'occasione e non un'ulteriore ragione di spesa per le istituzioni". Lo ha detto il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, a margine del convegno "Contro le mafie: a che punto siamo?" in corso nell'aula magna di Giurisprudenza dell'università di Palermo. In sala sono presenti, tra gli altri, il ministro dell'Interno, Marco Minniti, e il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, il rettore Fabrizio Micari, il sindaco, Leoluca Orlando. Cantone ha poi giudicato "molto positive alcune indicazioni del codice antimafia su un nuovo cambiamento di mentalità nell'utilizzo dei beni confiscati - ha detto - spero in approvazione veloce ma ci son cose da correggere e mi auguro si faccia presto”.
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Corruzione: Cantone, male serio che va a braccetto con mafia
Palermo. "Corruzione e mafia vanno a braccetto, la corruzione è un male serio, radicato, ma c'è un risveglio delle coscienze che è la prova della reazione. Bisogna mettere in campo tutti gli strumenti. Purtroppo dopo Tangentopoli abbiamo ritenuto che molti problemi fossero superati e invece non era così". Lo ha detto il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, a margine del convegno "Contro le mafie: a che punto siamo?" in corso nell'aula magna di Giurisprudenza dell'università di Palermo. In sala sono presenti, tra gli altri, il ministro dell'Interno, Marco Minniti, e il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, il rettore Fabrizio Micari, il sindaco, Leoluca Orlando. "Oggi sono molti gli strumenti di prevenzione, però appena si abbassa la guardia si ritorna punto e a capo - ha aggiunto Cantone - ci sono una serie di strumenti, ma il problema è tenere in vita un'azione di contrasto. In Sicilia l'Anac ha fatto diverse indagini, ad esempio sul settore della sanità o su quello dei rifiuti, ma va detto che la regione, almeno dal punto di vista normativo ha fatto dei passi avanti".
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