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Organizzazione specializzata in furti auto pagava pizzo a mafia
Palermo. Un'operazione anti-estorsioni della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica, è in corso a Palermo, dove gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare. Il blitz costituisce il prosieguo dell'indagine sfociata nel dicembre scorso con l'arresto di 25 persone accusate, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni perpetrate attraverso il furto di veicoli secondo il cosiddetto sistema del "cavallo di ritorno", nonché di rapina, furto e ricettazione di veicoli. Secondo le indagini, la presunta organizzazione prevedeva una rigida suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante spettassero precise competenze. Ad alcuni soggetti era assegnato il compito di rubare i veicoli, altri complici fornivano luoghi sicuri dove custodire i mezzi fintanto che si concludesse la "trattativa" con le vittime e, infine, gli intermediari avevano il compito di contattarle. È stato accertato come si fosse in grado, nel corso di un mese, di rubare circa 100 veicoli con un guadagno di 200 mila euro. I mezzi sottratti erano prevalentemente veicoli commerciali. Nel corso dell' indagine sono emerse presunte pressioni estorsive, esercitate nei confronti dell'organizzazione da parte di Cosa Nostra, che aveva mostrato interesse nel controllo dell'attività criminale nel territorio di propria competenza. Tra i quattro arrestati di oggi figura infatti anche un presunto esponente di spicco del mandamento mafioso di Pagliarelli, il quale secondo le indagini aveva imposto il pagamento del "pizzo" agli stessi componenti dell'organizzazione criminale.

ANSA

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