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Palermo. Il sacrificio del giornalista Mauro De Mauro, sequestrato da un commando mafioso la sera del 16 settembre 1970 a Palermo, sarà ricordato venerdì prossimo, alle 9,30, con una manifestazione organizzata dall’Unione nazionale cronisti italiani in viale delle Magnolie, nel capoluogo siciliano. Saranno presenti i familiari di De Mauro a cominciare dalla figlia Franca. Interverranno anche il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro ed i vertici regionali dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Assostampa.
De Mauro, cronista de L’Ora, era nato a Foggia nel 1921. Furono diverse, all’epoca, le piste battute da polizia e carabinieri per risalire al contesto in cui maturò il sequestro. Tra le principali seguite dagli inquirenti spiccava quella relativa ad un’inchiesta sulla morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, che il cronista si accingeva a raccontare. Venne tenuta in considerazione anche la pista cosiddetta del “golpe Borghese”. De Mauro, la sera in cui fu rapito aveva appena posteggiato la sua auto, una Bmw, accanto al portone d’ingresso del palazzo in cui abitava, in viale delle Magnolie. I sicari di mafia gli tesero una trappola e De Mauro venne rapito. Poche ore dopo la sua auto fu ritrovata in via Pietro D’Asaro nella zona di via Dante, sempre a Palermo. Secondo il pentito Francesco Marino Mannoia i resti del giornalista rimasero sepolti per diversi anni sotto un ponte del fiume Oreto ma successivamente i capimafia della zona decisero di rimuovere le ossa che furono sciolte in un fusto pieno d’acido.
In viale delle Magnolie soltanto dal 2015, e grazie all’Unci, si svolge una cerimonia per ricordare De Mauro nel giorno della scomparsa. La targa marmorea, infatti, è stata collocata dal Comune il 16 settembre 2015 su proposta dell’Unione cronisti mentre dal 14 maggio del 2013 un albero dedicato a Mauro De Mauro si trova nel Giardino della memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unci e Associazione nazionale magistrati.

ITALPRESS

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