E' morto il boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, detenuto nel carcere di Parma al 41 bis e ricoverato all'ospedale San Paolo di Milano. Venne arrestato l'11 aprile 2006 dopo una latitanza durata 43 anni. Il questore ha vietato i funerali in chiesa. Provenzano era affetto da cancro alla vescica. Angela Manca, sulla sua pagina FB: “Ai figli di Provenzano rivolgo un invito: chiedete perdono a nome di vostro padre, dissociatevi da tutto il male che ha provocato
14/07/2016 - Bernardo Provenzano era ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano in regime di carcere duro, per quel cancro alla vescica che gli era stato diagnosticato e che ‘collega’ le vicissitudini alla morte di Attilio Manca, l’urologo di Barcellona P.G. che un pentito di mafia ha recentemente ‘nominato’ come vittima di Provenzano. Manca lo avrebbe probabilmente visitato e curato? Le sue condizioni di Provenzano si erano aggravate anche a causa di un'infezione polmonare. È entrato in coma irreversibile e in seguito ha cessato di vivere. Di fatto Provenzano era detenuto nel carcere di Parma, ma affetto da cancro alla vescica era stato ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano, nella sezione di medicina penitenziaria.
Detenuto in ospedale in regime di 41 bis, anche a causa di un “grave decadimento cognitivo“, il capo di Cosa nostra , erede di Totò Riina, porta con sé molti segreti, tra cui la morte di Attilio Manca e la Trattativa Stato-mafia. Arrestato l’11 aprile del 2006 dopo 43 di latitanza, è morto all’ospedale San Paolo di Milano, nella sezione di medicina penitenziaria, riservata ai detenuti in regime di 41 bis. Sul cadavere sarà effettuata l'autopsia.
Gianluca Manca, fratello dell’urologo Attilio “suicidato dalla mafia”, ha scritto: “Non gioisco mai quando muore qualcuno. Non gioisco, tantomeno, per la morte di Bernardo Provenzano. Con la sua dipartita svaniscono nel nulla i tanti misteri Italiani non ancora risolti, uno tra tutti, la morte di Attilio Manca”.
E la madre dell’urologi di Barcellona P.G., Angela Manca, sulla sua pagina FB: “Ai figli di Provenzano rivolgo un invito: chiedete perdono a nome di vostro padre, dissociatevi da tutto il male che ha provocato, non credo che vi farà piacere leggere tutto quello che si sta scrivendo su vostro padre, non credo che rimarrete indifferenti quando vengono elencati tutti i delitti di cui si è macchiato ! Mostrate un atto di coraggio e umiltà, facendo sentire che voi siete diversi!”.
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