Palermo. "E' un sistema che viene adottato, l'antimafia di facciata dietro la quale si nasconde poi la commissione di reati di notevole entità. Anche l'imprenditore Vincenzo Artale ha subito danneggiamenti e li ha denunciati. Risulta essere una vittima della mafia ma al contempo, questa ormai la contraddizione di Cosa nostra, era colluso e si giovava delle intimidazioni della mafia per ottenere commesse e lavori". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato, nel corso della conferenza stampa sull'arresto di cinque persone tra cui Vincenzo Artale, imprenditore antiracket di Alcamo accusato di avere avuto favori da Cosa nostra. "Quest'anno - ha aggiunto - abbiamo assistito a delle situazioni sorprendenti, come il fatto di apparire intoccabili e, anzi, come dire, benefattori della società civile, e dall'altro di comportarsi esattamente come mafiosi".
(30 marzo 2016)
ANSA
Mafia: Pm Principato, attenti all'antimafia di facciata
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